Le patologie tiroidee: aspetti epidemiologici. I farmaci tiroidei: raccomandazioni nell'uso. Effetti collaterali. Interazioni

Relatore Dr. Franco Bontempi Aiuto Primario presso la 
Div. Pediatrica Ospedale Carlo Poma di Mantova.


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I FARMACI NELLA PATOLOGIA TIROIDEA IN ETÀ PEDIATRICA

F.Bontempi
Div. Pediatria Az. Ospedale C.Poma. Mantova



La patologia della tiroide è una delle endocrinopatie più frequenti in età pediatrica. La produzione di ormoni tiroidei è regolata da un sistema ipotalamo-ipofisi-tiroide a tipo feed back negativo. Vi sono farmaci che interferiscono in tale meccanismo di regolazione come ad esempio il domperidone e la cimetidina che aumentano la concentrazione del TSH. Si distinguono principalmente 2 condizioni cliniche che possono essere così riassunte :1) diminuita funzionalità della ghiandola con bassi livelli di FT3 ed FT4 e aumento del TSH in circolo (ipotiroidismo ) 2) aumentata funzionalità della ghiandola con diminuzione del TSH e alti livelli ematici di FT3 ed FT4 (ipertiroidismo ) . Queste 2 situazioni, sulla base dell' età d'insorgenza, possono essere congenite o acquisite. Varie sono le cause che possono determinare un ipotiroidismo: disgenesie della tiroide, difetti dell'ormonogenesi tiroidea, alterazioni dell'asse ipotalamo-ipofisario oppure cause legate a patologie di tipo autoimmunitario (tiroidite di Hashimoto) o all' assunzione di farmaci e sostanze gozzigene. Anche l'ipertiroidismo riconosce varie cause in particolare di tipo autoimmune (m. Graves, M.Hashimoto ), infiammatorio (Tiroiditi ) o da iperfunzione tiroidea autonoma (adenoma, carcinoma, gozzo multinodulare ).Una iperfunzione della tiroide porta alla comparsa di numerosi segni e sintomi, i principali dei quali sono: iperattività, perdita di peso, intolleranza al caldo, sonno inquieto, evacuazioni frequenti, gozzo, tachicardia, tremori e riduzione dell'attenzione. Per contro una situazione di diminuita funzionalità tiroidea comporta disturbi della suzione, ittero protratto, pianto rauco, bradicardia, facies poco espressiva, sonnolenza, ritardo accrescitivo, stipsi. La terapia dell'ipotiroidismo si avvale dell'uso della l-tiroxina sintetica che è ben assorbita per os ed ha emivita sufficientemente lunga da essere somministrata solo 1 volta al dì 20-30 minuti prima di colazione. La dose consigliata è di 100µg/m² ma monitorata sulla base dei livelli di TSH. Vi sono condizioni che aumentano la degradazione dell'ormone come l'uso di farmaci antiepilettici (carbamazepina, fenitoina) e nelle quali pertanto il dosaggio della LT4 deve essere aumentato. I sintomi da sovradosaggio sono quelli tipici dell'ipertiroidismo. La terapia dell'ipertiroidismo è volta ad ottenere: 1) un blocco degli effetti periferici degli ormoni tiroidei mediante l'uso di sedativi (benzodiazepine ) e di propanololo che, seppur controindicato nei soggetti asmatici o con insufficienza cardiaca, antagonizza gli effetti mediati dai recettori ß delle catecolamine 2) una azione antiinfiammatoria ed immunosoppressiva (corticosteroidi) 3) un blocco della iperproduzione di ormoni della tiroide che si ottiene con l'uso di farmaci antitiroidei come il propiltiouracile (PTU) e il più usato metimazolo (MMI). La dose consigliata di quest'ultimo è di 0,4-0,6 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni al dì. Il PTU è meno usato a causa della minore compliance perchè prevede 3 somministrazioni nelle 24 ore. Gli effetti collaterali dei farmaci antitiroidei compaiono nel 18-28% dei casi di bambini in terapia e consistono in ordine di gravità decrescente in: agranulocitosi, CID, epatite, piastrinopenia, orticaria, rash, transaminasi elevate, artrite, congiuntivite.

 

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